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Il Parco dei Mostri di Bomarzo, conosciuto anche come Sacro bosco.
1560 - 1585
Il Principe Pier Francesco Orsini commissiona all'architetto Pirro Ligorio il "Parco dei Mostri". Letteralmente un giardino ricco di statue sparse ritraenti mostri mitologici, persone fantastiche ed edifici surreali. Perchè? Proprio con questa domanda iniziano i dubbi. Le teorie ipotizzate sono molteplici e discordanti tra loro, tra tutte c'è solo una certezza. Circa a metà percorso, è possibile vedere il Tempio eretto in onore della defunta moglie Giulia Farnese. Una delle leggende vuole che l'intero Parco venne commissionato successivamente alla perdita dell'amata, per dar sfogo al dolore e alla sofferenza dello stesso Principe.

In seguito alla morte del principe Orsini, il Parco venne abbandonato per quasi 4 secoli. Se oggi abbiamo la possibilità di passeggiarci in mezzo, è grazie alla famiglia Bettini. Più precisamente, il merito va a Tina Severi Bettini, a cui è stata dedicata una lapide all'interno del Tempio, per aver riportato alla luce questo luogo misterioso ed enigmatico.
DOVE, COME, QUANTO
Il Sacro Bosco si trova a Viterbo, in Lazio.
Arrivare in prossimità con linee pubbliche, come treno o servizi di linea, non è impossibile, ma è estremamente scomodo. Il Parco dispone di un parcheggio non custodito, a cui è possibile arrivare in macchina, in taxi o in pullman privato, ad esempio per una escursione di gruppo.
Il biglietto costa €11 per gli adulti e €8 per i bambini da 4 a 8 anni. Consiglio sempre di dare un'occhiata agli orari sul sito ufficiale, soprattutto in questo anno di decreti e disposizioni ministeriali.
Se volete avere un'anteprima di quello che vedete, per farvi un'idea del luogo e delle statue, ecco un breve video di quando siamo andate una mia amica ed io! Soffermandoci su ogni statua e mantenendo un passo lento abbiamo impiegato poco meno di due ore per vederlo interamente.
E voi ci siete mai stati? Se sì, che impressione vi ha fatto? Direi che è il momento di alleggerire il testo e farci un giro in galleria! Buona visione viaggiatori! Travel to be more, Giada.
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