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Immagine del redattoreGajjey - travel to be more

"Per primo hanno ucciso mio padre."

Cari viaggiatori, questa sera spegniamo le luci e ci lasciamo portare in Cambogia da una bambina di cinque anni. Il film porta in scena la vera storia di Loung Ung, una bambina cambogiana strappata via dalla sua infanzia e dalla sua famiglia e spinta ai lavori forzati nei campi e ad un addestramento militare, sotto il sanguinante regime degli Khmer rossi.


LA TRAMA.

Loung Ung ha sei fratelli e due genitori che le vogliono bene. Grazie al ruolo che ricopre il padre nel governo cambogiano, l'intera famiglia vive giornate piene e felici. Fino al 17 aprile 1975. Gli Khmer rossi conquistano la capitale ed obbligano tutti i cittadini ad una migrazione estenuante, trasformando Phnom Penh in una città fantasma. Con l'obbiettivo di creare un popolo migliore, gli estremisti iniziano la loro opera di "purificazione della Cambogia", dividendo i mariti dalle mogli, i genitori dai figli e i più grandi dai più piccoli. Il principio cardine della dittatura è quello di conseguire l'autosufficienza agraria e di gestire tutti gli aspetti della vita in modo indipendente dal commercio con paesi esteri. Chi consuma medicinali non cambogiani, viene fatto assassinare. Chi cerca di differenziarsi dagli altri, anche solo indossando abiti di un colore diverso dal nero, viene fatto assassinare. Chi ruba del mangiare e non si attiene alla dose minima di cibo che consente il regine, viene fatto assassinare. Chiunque ricopra un ruolo importante nel governo o nell'istruzione viene fatto assassinare, così come chi esprime opposizione al regime o, semplicemente, indossa un paio di occhiali apparendo colto e, quindi, pericoloso. L'intera Cambogia piomba nel buio del regime della nuova Kampuchea Democratica. Loung ci fa vivere quest'enorme genocidio attraverso i suoi occhi innocenti, obbligati a sopportare strazi, fatiche, ingiustizie, dolori e torture. Sopravvive e ce lo racconta.

Il genocidio cambogiano ha totalizzato un numero di vittime pari a 1, 6 milioni di abitanti, corrispondente ad un quarto dell'intera popolazione, in solamente 4 anni.


Commento personale, pensieri random e mini scheda tecnica.

Il primo dialogo di Loung che dura più di quattro battute avviene quasi a metà film. Credo che questo commento personale abbia già utilizzato troppe parole. Sareum Srey Moch, l'attrice che interpreta la piccola Loung, ci mostra il mondo che nessuno mai dovrebbe conoscere. In un'epoca dove si gioca ad occidentalizzare i film, lo spettatore si dimentica del colore della sua pelle o del suo paese di origine e si pone dallo stesso lato della protagonista, sperduta in una situazione più grande di lei, più grande di chiunque. Gli occhi di una bambina di cinque anni sostengono un intero film di un genocidio in un passato non lontano. Per quanto il ritmo del film rimanga pressochè il medesimo, l'inizio richiede forse più attenzione. Ho adorato la direttiva fotografica, ditemi che ne pensate. Curiosità per gli amanti del "dietro le quinte": _Regista e co-sceneggiatrice insieme alla stessa Loung Ung, niente di meno che… Angelina Jolie! _Dopo aver guardato il film: avete mai visto il volto di Loung Ung? (pss googlatelo!) _Loung Ung è attualmente la portavoce nazionale della Campagna per un mondo senza mine antiuomo. (Quando l'ho letto ho avuto i brividi).

Genere: biografico, drammatico, storico. Durata: 136 minuti. Paese: USA Produzione: Netflix Voto personale: 4/5.


Per chi preferisce la lettura...

Se prediligete la lettura non temete, "Per primo hanno ucciso mio padre" è l'adattamento cinematografico del racconto autobiografico di Loung Ung.

Clicca qui per accedere direttamente all'acquisto del libro "Per primo hanno ucciso mio padre". Come potete leggere già dal titolo, in questo libro trovate il medesimo racconto della pellicola. (Fatta eccezione per i classici adattamenti e tagli di scena dovuti alle differenti tempistiche di narrazione).

Clicca qui per accedere direttamente all'acquisto del libro "Il lungo nastro rosso" Questo secondo libro invece risponde a quella domanda che ci capita spesso di fare alla fine di un film: "E poi... che è successo?". Ne "Il lungo nastro rosso", Loung Ung ha dieci anni e vive negli Stati Uniti. Indossa vestiti colorati, ed è libera di vivere, ma non riesce ad essere felice. Dopo aver combattuto per la sopravvivenza nei campi di lavoro in Cambogia, Loung deve imparare a inserirsi in una realtà troppo distante dalla sua e dalla sorella Chou. Due vite parallele e lontane sotto tutti gli aspetti, torneranno ad incontrarsi quando la bambina, diventata ormai adulta, sceglierà di seguire il lungo nastro rosso e tornare a casa.

Fatemi sapere il vostro pensiero a riguardo, che abbiate letto il libro o che abbiate visto il film e se avete dei consigli.. non esitate a condividerli! A lunedì prossimo!

Travel to be more, Giada. ☀

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