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Viaggiare da soli in Sri Lanka

Immagine del redattore: Gajjey - travel to be moreGajjey - travel to be more
Mi è piaciuto molto il fatto che sia una terra ancora autentica. Giulia Z.

Giulia in trekking all'alba in Sri Lanka
Giulia in trekking all'alba



VIAGGIATORE DEL MESE

Nome: Giulia Z.

Età al momento del viaggio: 27 anni Tipo di viaggio: partita in solitaria, tour con viaggio di gruppo Permanenza: un mese Instagram: giulia.goesnomad







Sri Lanka templio



DESTINAZIONE DEL MESE

Destinazione: Sri Lanka Localizzazione: l'isola si trova a largo della costa sud-est dell'India, nell'Oceano Indiano. Cosa sapere sullo Sri Lanka: curiosità! Conosciuta anche come lacrima dell'India, la sua forma ricorda proprio una goccia d'acqua. Quasi ogni periodo dell'anno è buono per andarci, grazie allo spostarsi dei venti da un lato all'altro della stessa. Pensate che alcuni commercianti fanno due "stagioni estive", chiudendo l'attività da un lato e trasferendosi nel lato opposto dello Sri Lanka, inseguendo l'estate!


 

Andiamo alla scoperta dello Sri Lanka grazie al racconto di Giulia, la viaggiatrice del mese che ha deciso di condividere con noi la sua esperienza su quest'isola.


Jey: Giulia, partiamo dal chi. Per questo viaggio sei partita in solitaria, ma una volta arrivata c’era già qualcuno ad aspettarti. Ti andrebbe di spiegarci meglio? Giuli: Esatto, sono partita in solitaria per il mio primo viaggio zaino in spalla, però ho deciso di prenotare un tour 18-39 anni con G Adventures. Una volta atterrata, mi sono diretta verso il primo hotel del tour e lì ho incontrato la mia compagna di stanza, Scarlett, una ragazza inglese poco più giovane di me, e le altre 4 ragazze che partecipavano a quel tour. Un piccolo gruppo, di solito arrivano a 12-15 persone!

In treno da Ella a Hikkaduwa, Sri Lanka
In treno da Ella a Hikkaduwa

J: Sarà che amo le partenze in solitaria, sarà che organizzo viaggi di gruppo, ma non posso che essere già entusiasta di questo tuo racconto! Avevi già partecipato ad altri viaggi di gruppo o era il primo? G: Questo era il primo, di solito mi piace viaggiare per conto mio ed arrangiarmi ad organizzare il tutto, però avevo voglia di fare qualcosa di diverso e quindi mi sono lanciata.


J: E hai fatto benissimo! Come ti è sembrato viaggiare in gruppo, ma con completi sconosciuti? G: Mi è piaciuto un sacco! Diciamo che essendo un piccolo gruppo abbiamo legato abbastanza in fretta e, soprattutto, mi sono trovata molto bene con Scarlett, tanto che abbiamo continuato il nostro viaggio insieme per alcuni giorni una volta finito il tour (visto che non sono potuta poi andare in India).

J: Meraviglioso. Una domanda un po’ da impiccioni, ma che ci piace sempre: come mai hai scelto proprio lo Sri Lanka? G: In realtà, un po’ per caso… Io volevo andare in India a tutti i costi, però volevo esserci durante il festival dell’Holi, che era a marzo. Avevo preso un mese di ferie dal 20 febbraio circa, dunque ho cercato un altro tour da fare prima dell’India in modo da arrivarci poi verso il 5-6 marzo, e ho notato questo tour in Sri Lanka che coincideva perfettamente con le date (finiva il 5 marzo e quello in India cominciava il 6).

J: Che soddisfazione quando si incastra tutto. Ci diresti precisamente quanto sei stata via in totale? Ci consiglieresti di andare in un altro periodo? G: Sono partita il 22 febbraio e ci sono rimasta fino al 27 marzo. Lo Sri Lanka ha due stagioni delle piogge, una a sud ed una ad est: la parte sud è bene andarci da ottobre a marzo, mentre la parte est da aprile a settembre, perché poi inizia la bassa stagione, piove spesso e la maggior parte dei ristoranti e siti turistici chiudono. Quindi, in inverno andate a sud, in estate andate ad est, in ogni caso c’è sempre qualcosa da fare e vedere!

Animali in Sri Lanka

J: D'accordo con te, lo Sri Lanka è un'ottima meta tutto l'anno. Da dove sei partita e dove sei arrivata con il volo? G: Sono partita da Parigi, dove vivo, con un volo Etihad che ha fatto scalo ad Abu Dhabi, per poi atterrare a Colombo, la capitale dello Sri Lanka.


J: Ti andrebbe di snocciolarci questa tua prima parte di tragitto, dicendoci le varie tappe e raccontandoci qualcosa di ognuna? G: Certo! Abbiamo passato la prima notte a Negombo, un paesino sul mare non troppo lontano da Colombo, dopodiché il giorno dopo siamo partite con il nostro pulmino verso l’entroterra, a Dambulla. Qui siamo rimasti un paio di notti, abbiamo fatto un safari e visto molti elefanti, e poi il mattino prima dell’alba abbiamo fatto un trekking al buio per vedere l’alba su Sigiriya, stupenda! Dopodiché ci siamo diretti verso Kandy, abbiamo visitato un giardino di spezie durante il tragitto e ci siamo fermati a dormire in un paesino sperduto nel Tamarind Garden Homestay, ospiti di questa famiglia che ci ha fatto una lezione di cucina, insegnato giochi da tavola del posto e chi voleva, al mattino, poteva alzarsi presto per osservare le mansioni della fattoria. A Kandy abbiamo assistito ad uno spettacolo di danza locale, visitato un museo di pietre preziose e visitato un negozio tenuto da sole donne sostenuto da G Adventures. La prossima tappa è stata Nuwara Eliya, immersa nel verde, dove abbiamo visitato una piantagione di tè e visto le varie tappe della produzione. Ne ho approfittato per comprare quanto più tè possibile, ne ho ancora a casa dopo più di un anno, lo adoro!


Siamo poi arrivati ad Ella, dove abbiamo fatto un trekking a Little Adam’s Peak e abbiamo avuto un giorno per girare liberamente nel paese e ho assaggiato il mio primo Kottu Roti, uno dei miei piatti srilankesi preferiti. Lì abbiamo anche visto il famoso Nine Arches Bridge, dove si può camminare sulle rotaie e scattare foto (facendo ovviamente attenzione che non passi il treno nel mentre..) e poi da Ella abbiamo preso il treno fino ad Hikkaduwa, vedendo paesaggi mozzafiato. Una volta arrivati ad Hikkaduwa abbiamo avuto due giorni liberi durante i quali ho approfittato per fare un’immersione subacquea grazie a Giuliana (ci eravamo sentite tramite Facebook e mi aspettava ad Hikkaduwa). Eccoci alla fine del viaggio programmato!

Trek all'alba a Sigiriya, Sri Lanka | Viaggiare da soli | worldtraveltobemore.com
Trek all'alba a Sigiriya

J: Io ho gli occhi a cuore. A qualcuno che ancora non ci è mai stato consiglieresti lo stesso tragitto?

G: Lo consiglierei mille volte! Devo dire che sono rimasta piacevolmente stupita e, anche se per viaggi lunghi preferisco viaggiare in solitaria (soprattutto per il lato economico!), rifarei volentieri un altro tour così perché sono sicura che certe cose non avrei mai pensato di fare o visitare senza questo tour.

J: Hai condiviso una riflessione bellissima, non posso che ringraziarti. E dicci, cosa ti è piaciuto maggiormente?

G: Mi è piaciuto molto il fatto che sia una terra ancora autentica, non troppo turistica per il momento rispetto a paesi come la Thailandia. Le spiagge sono davvero stupende ed incontaminate, mi è piaciuta molto la Jungle Beach, ad Unawatuna: bisogna camminare per circa 10 minuti in mezzo alla giungla ma quando si arriva giù è un vero spettacolo! J: Cambieresti qualcosa di queste prime due settimane? G: Mi sarebbe piaciuto rimanere un po’ di più a Kandy, l’abbiamo fatta solo di sfuggita e mi è sembrata molto carina. Per il resto, ho adorato tutto!

J: E poi colpo di scena. In realtà a questo punto saresti dovuta partire per l’India, e invece... Che è successo? G: Eh, già! Il viaggio era nato tutto per andare in India, e alla fine non ci sono nemmeno entrata! Sono rimasta bloccata in Sri Lanka perché l’India ha poi vietato l’accesso agli Italiani (sì, all’inizio praticamente solo a noi) proprio il giorno prima del mio volo (previsto per il 6 marzo)… Ma comunque sono rimasta 3 settimane in più ad Hikkaduwa, bel paesino sulla spiaggia, quindi non mi è andata poi così male! Fortunatamente, in quei giorni ho conosciuto una signora italiana, Giuliana, con cui ho stretto una bellissima amicizia e mi ha ospitata a casa sua per quasi 3 settimane. Da quasi 15 anni lei vive ad Hikkaduwa circa 4-5 mesi l’anno perché tramite la sua Associazione Fabio Jonathan Onlus ha fondato una scuola per l’insegnamento dell’inglese ai bambini del posto. Giuliana quindi conosce molte persone e grazie a lei ho potuto vedere un lato dello Sri Lanka più vero e stringere altre amicizie preziose.

Jungle Beach, Unawatuna, Sri lanka. Viaggiare da soli in Sri Lanka | viaggiare con il cuore | world travel to be more
Jungle Beach, Unawatuna, Sri lanka.

J: Wow.. queste sono le esperienze che ti regala la vita quando decidi di viaggiare con il cuore. Riusciresti a raccontarci un po’ com’era la situazione in Sri Lanka all’inizio della pandemia? Ad oggi siamo quasi “abituati” a normative e mascherine, ma quando sei andata tu era tutto appena cominciato. G: All’inizio della pandemia mi arrivavano notizie lontane dall’Italia, ma vivendo in Francia la situazione a lavoro era ancora abbastanza normale, si pensava che fosse solo l’Italia in quarantena per una o due settimane. Quando anche Macron ha annunciato il lockdown e il mio hotel ha chiuso, lì ho cominciato a prenderla più seriamente. Nel frattempo, i locali cominciavano a guardarmi diversamente, perché sapevano che ero italiana e ho iniziato a sentire la loro diffidenza. Dopo alcuni giorni, verso il 20 marzo, è iniziato un lockdown intermittente anche in Sri Lanka. Si poteva fare la spesa la mattina (tutti ammucchiati fuori dai negozi, mentre il commesso faceva la spesa con la lista che si riempiva fuori), dopodiché non ci si poteva muovere di casa per 2-3 giorni. Era una cosa così strana, surreale, non sembrava nemmeno vera. Mi hanno cancellato 4 voli, molte compagnie aeree hanno smesso totalmente di volare e il consolato italiano non ha fatto granché se non dirmi “si ma la Qatar vola ancora” (sì, con un volo a 3.500€!!). Alla fine, sono riuscita a prendere un volo con Oman Air per Parigi e sono partita il 27 marzo. All’aeroporto pure ho avuto alcuni problemi perché non capivano come un’italiana potesse essere diretta in Francia, poi mostrando tutte le carte di credito e tessera sanitaria francese mi hanno fatta passare (mancava solo questa, haha).

Piatto al curry in farm, Sri Lanka
Piatto al curry in farm

J: Un rallentamento dietro l'altro insomma! Com’è stato il rientro a casa in un momento così delicato? G: Vivendo da sola a Parigi, non è stato difficile isolarmi a casa ed uscire solo per fare la spesa (non c’era ancora la quarantena da fare in Francia, se non sbaglio). Mi sono abituata abbastanza in fretta, ho iniziato a fare yoga, a cucinare ogni giorno e riflettere molto. D’altronde, è stato in questo periodo che ho iniziato a pensare di cambiare vita, ed ora dopo un anno ci sto quasi riuscendo! Mi sono licenziata e tra qualche mese partirò in Asia a tempo indeterminato.


J: Cooosa?? Allora a maggior ragione invito tutti a seguirti su Instagram, almeno ogni tanto ci porterai in Asia con le tue storie e le tue foto! Toglimi la curiosità, in India saresti andata da sola, se fossi riuscita a passare il confine? G: In India mi aspettava un secondo tour da nord a sud, mi mangio le mani per non averlo potuto fare! Anche perché il tour si è fatto, sono io che non sono potuta entrare nel paese.


J: C’è qualcosa che ti è piaciuto particolarmente? Cosa meno? G: Il Kottu Roti! Poi il curry srilankese, diverso da quello indiano, fatto di diverse verdure servito assieme al riso. Devo dire che non ho mangiato carne per tutto il mio soggiorno e alla fine sono tutt’ora quasi del tutto vegetariana.

La guida Srilankese e un alcolico locale | Sri lanka
La guida Srilankese e un alcolico locale

J: Ma wow! Direi che ti sei portata a casa davvero tanto da questo viaggio. Il rapporto umano è sempre la mia parte preferita e non smetterò mai di chiederlo: come ti è sembrata la gente locale? G: Molto disponibile ed accogliente, anche se a volte trovavo le persone un po’ troppo insistenti sia per prendere un taxi che nei negozi. Penso che alcuni vedano i “bianchi” come ricchi, ma del resto penso sia così anche in molti altri paesi più poveri. Comunque, ho conosciuto molte persone gentili e disposte ad aiutare, siamo ancora in contatto!


J: Hai qualche aneddoto in particolare da raccontarci? Magari qualche usanza, tradizione o abitudine che ti ha colpita?! G: Il ciondolare la testa da un lato all’altro per acconsentire. All’inizio ero un po’ spiazzata ma dopo un mese di ciondolamenti di testa, ho iniziato anch’io a farlo e mi ci sono voluti qualche giorno al rientro per smettere!

Poi, devo dire che sono rimasta un po’ allibita vedendo la nostra guida mangiare curry SUPER piccante alle 7 di mattina, per colazione. Ma per loro, è normale!

J: Ahahaha credo farebbe strano a tutti e anche io rimango sempre un attimo incerta quando mi ciondolano la testa davanti. L’hai trovato un popolo molto religioso? G: Religioso sì, ma non eccessivamente. Diciamo che è un popolo molto pudico, quindi è meglio evitare effusioni in pubblico o scoprirsi troppo.

J: Cosa praticano maggiormente in Sri Lanka? G: Il buddhismo. Ci sono molti templi da visitare ed alcuni sono veramente imponenti. Mi ricordo che spesso, soprattutto quando stava iniziando il lockdown, per strada sentivo delle “preghiere” diffuse con il megafono, dal tempio.

J: Parliamo di pernotto, com’è stata l’esperienza tra zanzariere e ventole? Sia da sola che durante l’esperienza in gruppo, dove hai dormito? G: Con il gruppo dormivamo in hotel basici ma comunque confortevoli. La zanzariera è molto importante, onde evitare animaletti nel letto di notte. É molto comune trovare dei gechi sul muro, ma erano così carini che non mi davano fastidio. Con Scarlett abbiamo dormito in alcune guest house più spartane a tipo 15-20€ a notte.

Poi, da Giuliana avevo una camera per me, in casa sua. Di sera devo dire che in terrazza iniziavano a volare degli scarafaggi enormi, quindi ad una certa ora preferivamo entrare in casa!


J: Qualche consiglio da dare per chi deve scegliere l’alloggio nel proprio viaggio in Sri Lanka? G: Booking mi è stato molto utile per trovare le guest house last minute. Mi sono anche iscritta ad alcuni gruppi Facebook sullo Sri Lanka per chiedere/leggere consigli ed esperienze di altre persone.

J: Al finale di tutto, cosa ti ha colpita maggiormente della lacrima dell'India? G: Il verde. Per settimane non ho smesso di stupirmi per quanto verde vedevo intorno a me, una natura incontaminata che non avevo ancora visto altrove. Inoltre, molte spiagge sono ancora vergini, alcuni pescatori vivono nelle capanne proprio di fronte il mare, ma la gente è ancora spaventata dallo tsunami avvenuto nel 2004 e preferiscono vivere più nell’entroterra.

Mi è piaciuta molto anche la semplicità e la spontaneità della gente, persone molto accoglienti e curiose.


In cima a Little Adam's Peak, Sri Lanka
In cima a Little Adam's Peak, Sri Lanka

J: C'è qualcosa che invece ti è piaciuto meno di questo viaggio? G: L’insistenza dei tassisti e dei venditori verso i turisti, a volte era un po’ eccessiva e mi innervosiva, ma alla fine anche questo fa parte della bellezza del paese. Vorrei aggiungere che, purtroppo, le ultime settimane ho sentito sempre di più la diffidenza verso lo straniero, ho iniziato a dire che venivo dalla Francia, invece che dall’Italia, perché tutti associavano l’Italia al Covid. Mi hanno persino rifiutata in un hotel a Negombo a causa il mio passaporto, anche se insistendo molto alla fine hanno chiuso un occhio perché ci ero stata un mese prima, la prima notte del mio viaggio, quindi di certo non portavo il Covid dall’Italia! Ma devo dire che, vista la situazione mondiale, non li ho biasimati.


J: Effettivamente un'esperienza poco simpatica con cui scontrarsi. Quale consiglio daresti a chi va in Sri Lanka per la prima volta? G: Cercate di vestirvi adeguatamente, è pur sempre un paese con una cultura diversa e consiglio, soprattutto alle donne, di evitare spalle scoperte e pantaloncini corti, se non al mare. Come in India, anche i cingalesi hanno l’abitudine di fissare molto i “bianchi” e, troppo svestite rischiereste di attirare ancor più l’attenzione.

Un po’ di buon senso come in qualsiasi paese e tutto andrà per il meglio!

J: A chi suggeriresti un viaggio come il tuo? G: A tutti coloro che vorrebbero andare in Asia, o altrove, e che vogliono partecipare ad un viaggio all’avventura, ma comunque strutturato. Devo dire però che l’intero viaggio è stato in inglese, quindi consiglio di avere almeno qualche nozione in modo da poter parlare con i compagni di viaggio e capire la guida.

J: Ottima annotazione! Anche se sei stata in Sri Lanka più del previsto, ci torneresti un giorno? G: Sicuramente, è già previsto! Voglio tornare ad Hikkaduwa dove sono stata quasi un mese e visitare il lato est del paese che non ho visitato.

Nine Arches Bridge, Sri Lanka
Nine Arches Bridge, Sri Lanka

J: Come potresti riassumerci la tua esperienza in Sri Lanka in poche parole? G: Magnifica nella sua imprevedibilità! Ci tornerei ad occhi chiusi, mi manca molto la frutta deliziosa che mangiavo ogni giorno!


J: E a questo punto… sarà l’India una delle tue prossime tappe? G: Magariiiiii! Ma penso che, vista la situazione in India, non apriranno le porte molto presto… In ogni caso tengo d’occhio molto attentamente gli aggiornamenti, mi ci fionderò non appena riaprono! Sono ancora indecisa se cominciare il mio giro del mondo (mi sono licenziata, partirò ad ottobre!!) da un altro paese asiatico oppure andare in Messico o Costa Rica. L’Asia però mi sta chiamando, quindi probabilmente mi vedrete presto in Thailandia o in un paese vicino.


 

Wow.. chi non vede l'ora di partire per l'Oriente dopo quest'intervista?! Un grazie di cuore a Giulia, la viaggiatrice del mese che si è presa del tempo per condividere con noi la sua esperienza da sola e in gruppo in Sri Lanka, in un periodo storico così delicato e particolare come quello dell'inizio della pandemia COVID19. Vi ricordo che per essere sempre sicuri di potervi muovere tra un confine e l'altro nel totale rispetto delle norme in vigore, è sufficiente controllare sul sito ufficiale di viaggiaresicuri.it . Al mese prossimo con una nuova intervista di viaggio! Giada, World travel to be more.




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