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Una settimana in Marocco: itinerario con i mezzi pubblici.

Non abbiate paura di scoprire e di chiedere, cercate di conoscere questo popolo perché scoprirete delle cose meravigliose. Jessica M.

viaggio di una settimana in Marocco, itinerario con mezzi pubblici, costi orari e informazioni
Jessica ai Jardin Majorelle, Marrakech.




VIAGGIATORE DEL MESE

Nome: Jessica M. Età al momento del viaggio: 29 anni. Tipo di viaggio: con amici, mezzi pubblici. Permanenza: una settimana. Instagram: _somewhereoverthere_




Alle spalle del cavallo carico di bagagli, la porta blu di Fez, Marocco. |worldtraveltobemore.com
Alle spalle la Porta Blu di Fez

DESTINAZIONE DEL MESE

Destinazione: Marocco Localizzazione: punta nord-occidentale del continente Africano, bagnato a sinistra dall'oceano Atlantico e a Nord dal Mar Mediterraneo. Nel suo lato più interno, invece, confina con la vicina Algeria e il magico deserto, il Sahara. Per farci un'idea! Caratteristiche generali. Partire per il Marocco significa prepararsi a bere tantissimo the verde caldo alla menta di benvenuto, significa rifiutare migliaia di proposte di acquisto della qualsiasi, significa riempirsi le narici di profumi e di spezie, ma anche di maleodoranti e acidi tanfi. Il Marocco offre un ventaglio di panorami paesaggistici differenti, dal deserto alle montagne, dalle città moderne ai villaggi e agli accampamenti. Quello che più vi stupirà, tuttavia, sarà la loro sfacciata accoglienza. I marocchini vantano anche un'affascinante cultura alle spalle, vi sarà inevitabile notarla. Alla scoperta del popolo multilungue e dello stato dalle città colorate!

 

Alcune destinazioni sono perfette tutti i mesi dell’anno, altre, invece, sono gettonatissime in determinate stagioni. È proprio il caso del Marocco, che attira turisti da tutto il mondo principalmente in primavera e in autunno. Per questo motivo, tante persone stanno organizzando i propri itinerari ed oggi, grazie a Jessica, potremo snocciolare un intero viaggio di una settimana in Marocco in un solo articolo dettagliato!


G: Ciao Jessica, alcune domande nell’intervista sono ormai di rito e la prima è una di queste: come mai avete scelto proprio il Marocco?

J: Il Marocco è sempre stato un luogo da sogno, un giorno ho visto che il volo costava poco più di 30 euro ed ho colto l’occasione al volo.


Mausoleo di Mohamed V, Rabat, Marocco. Worldtraveltobemore.com
Mausoleo di Mohamed V, Rabat, Marocco

G: Due piccioni con una fava! Sappiamo già che siete state via una settimana, ma in che mese precisamente?

J: Siamo partite i primi di maggio, per il mio compleanno, e ci siamo combinati il periodo del Ramadan.


G: Un gran bel regalo, senza dubbio. Consiglieresti di andare nel vostro stesso periodo?

J: Maggio, secondo me, è un mese perfetto per questi luoghi, soprattutto per le temperature!


G: Aaah ci diresti di più sul clima?

J: Al Nord del Marocco temperature perfette direi, 25/30 gradi, quando poi ci siamo spostate al sud siamo passate a 45 gradi, un po’ troppi!


G: Cavolo sì! Ad oggi sei un’energica tour leader, mi viene facile pensare che il viaggio l’abbia organizzato tutto tu! Ahahah vi siete mosse in autonomia o vi siete appoggiate a qualcuno?

J: Ho organizzato tutto io, chiedendo qualche consiglio ad alcuni travel blogger e sfogliando la mitica Lonely Planet!


G: Tanto per capire bene, avete organizzato tutto nel minimo dettaglio o avete anche improvvisato durante il viaggio? J: Abbiamo fatto un programma sommario e abbiamo prenotato le prime 3 notti, poi, parlando con i local, abbiamo deciso per i giorni seguenti, quindi abbiamo deciso di eliminare l’escursione nel deserto perché eravamo troppo strette con i tempi, ma fare una città in più.

Mercato a Rabat, durante il ramadan. worldtraveltobemore.com
Mercato a Rabat, durante il ramadan.

G: Viva i locali, amo questo genere di storie! Col senno di poi, a chi non ci è mai stato, consiglieresti di organizzare e prenotare tutto con anticipo, o c’è possibilità di pernottare e trovare posti per attrazioni con facilità?

J: Dipende, se si è abituati a viaggiare e ad adattarsi si può tranquillamente fare come ho fatto io! In particolare, nel periodo del Ramadan è difficile trovare turisti quindi gli alloggi sono in gran parte liberi. Per quanto riguarda le attrazioni, invece, basta controllare gli orari di apertura su internet, generalmente vengono rispettati, mentre nel periodo di Ramadan, diciamo che fanno un po’ come vogliono: il mercato apre tardissimo mentre i palazzi aprono tardi e chiudono prima.


G: Questo è molto utile, grazie. Parlo al plurale, ma in realtà non vi ho ancora ben presentate. Questo perché ho una domanda da farvi su un tema molto sensibile, quello della sicurezza. Non è la prima volta che sentiamo dire che il Marocco non sia una meta sicura per delle ragazze non accompagnate da "figure maschili". Io la mia esperienza a Marrakech con un’amica già l’ho raccontata, ora vorrei sapere di più della tua! Due amiche in viaggio da “sole”: vi siete mai sentite in pericolo?

J: Devo dire che un po’ di timore c’era, in realtà mi sono sentita più al sicuro girando tra i vicoli delle città marocchine che in altri posti nel mondo, ovviamente non abbiamo girato di notte e abbiamo rispettato le solite misure di sicurezza che adottiamo normalmente.


G: Direi un saggio consiglio da applicare a tutte le destinazioni del mondo. Hai qualche suggerimento da dare inerente a questo tema per questa specifica meta?

J: In generale a Marrakech i venditori sono più insistenti e cercano di spulciarti qualche monetina, in questo caso basta avere un po’ di polso e dire un no deciso, al massimo ci siamo prese qualche parolaccia! Una cosa che ritengo importante e rispettosa verso la loro cultura, più che per sicurezza, è quella di non scoprire le spalle e le ginocchia, la cosa potrebbe mettere più a disagio loro che noi.

In Marocco consiglio di tenere spalle e gambe scoperte, per portare rispetto alla cultura locale.
Spalle e ginocchia coperte come simbolo di rispetto.

G: Consiglieresti il Marocco per un viaggio in solitaria… al femminile?

J: Si, ho incontrato una ragazza che viaggiava da sola e anche lei non ha avuto problemi in generale.


G: E lo stesso itinerario fatto da voi lo proporresti ad una famiglia?

J: Il nostro itinerario ha avuto ritmi molto serrati, non credo sia adatto ad una famiglia.


G: Ci sta, capisco bene. Ma, a proposito di itinerario… vogliamo sapere tutto! Partiamo dalla prima tappa, come mai proprio questa e quanto siete rimaste?

J: Prima tappa Rabat, il volo economico atterrava qui, questa è la verità! Abbiamo prenotato un riad (casa tipica con giardino interno) all’interno della medina e ricordo benissimo la prima sera: sulla terrazza si poteva respirare l’oceano, vedere i tetti della città, le palme, il faro, è stato bellissimo iniziare il viaggio da lì! Siamo rimaste solo una notte e la prima sera è stato difficile trovare un posto in cui mangiare dato il periodo, ma la prima colazione tipica la ricordo benissimo!


G: Ahahah Jess e il cibo, una storia d'amore! Cosa dovremmo assolutamente vedere a Rabat?

J: Le cose più belle da vedere sono il mercato, e questo vale per tutte le città, la kasba degli Oudaia e il mausoleo di Mohammed V.

Rabat, Marocco, itinerario di una settimana su mezzi pubblici.
Rabat, Marocco.

G: Ottimo! Hai un consiglio particolare per questa prima fermata?

J: Consiglio di perdersi nei vicoli della medina e cercare il punto panoramico con vista sull’oceano, inutile dire quanto mi sono emozionata arrivando lì!


G: Qual è stata la seconda tappa e perché proprio questa?

J: Seconda tappa: Fez, una delle città imperiali, ecco perché l’abbiamo scelta.


G: Mi hai detto che il vostro viaggio in Marocco si sposta completamente su mezzi pubblici. Per cosa avete optato in questo primo tragitto?

J: Abbiamo preso un treno dalla stazione di Rabat e siamo arrivate direttamente a Fez, poi, dalla stazione al riad, ma anche per girare nelle varie città, abbiamo utilizzato i taxi che sono super comodi ed economici, basta saper trattare...e su questo ci sarebbe da parlare una vita intera.


G: Ci vuole un po' di faccia tosta, ma può rivelarsi divertente e comunque fa parte della loro cultura! Ricordi più o meno quanto vi sia costato il biglietto per Fez e quanto sia durato il viaggio da Rabat?

J: Circa 3 ore di treno a 5/6 euro, più o meno!

Artigianato locale durante la settimana di viaggio in marocco, qui siamoa  Fez.
Una settimana in Marocco: Fez

G: Parliamo di questa seconda tappa, quanto siete rimaste e cosa consigli di fare a Fes?

J: A Fez siamo rimaste 3 notti perché da li partivano delle possibili escursioni giornaliere! Consiglio vivamente di prenotare un alloggio all’interno della medina ma vicino alle mura esterne, poiché la medina di Fez è una delle più labirintiche al mondo, oltre ad essere patrimonio UNESCO. Per lo stesso motivo consiglio di prenotare una visita con una guida del luogo... ci sono 9000 vicoli ed è impossibile non perdersi, solo chi è cresciuto lì li conosce davvero. Noi abbiamo prenotato una visita con una guida bravissima, grazie al proprietario del nostro riad, che ci ha fatto scoprire moltissimi segreti e curiosità della città: il mercato, i negozi di artigianato, le pelli stese al sole nelle piazze, i vicoli color arcobaleno, i dolcetti al miele, i tappeti. Inoltre, senza guida, non saremmo mai arrivate alle meravigliose concerie dove per entrare ti viene dato un ramoscello di menta per poter sopportare gli odori forti delle pelli. Partite con la valigia mezza vuota perché le borse e gli accessori in pelle non vi permetteranno di tornare a casa a mani vuote, anche per il fatto che i prezzi sono irrisori! Piccolo consiglio: se vi piacciono i tramonti costeggiate le mura esterne della medina salendo verso l’alto per ammirare lo spettacolo della città vista con quei colori meravigliosi.

Altra parte di Fez da vedere è la Ville Nouvelle, la città nuova, dove si trova la stazione, il palazzo reale, il quartiere ebraico e moltissimi locali. In uno di questi locali, al tramonto, abbiamo assaporato la tipica colazione marocchina del Ramadan (allego foto).

Pelli colorate nelle concerie di Fes, Marocco.
Pelli colorate nelle concerie di Fes, Marocco.

G: Wow questa descrizione è meravigliosa, utile e piena di informazioni, grazie Jess! Terza tappa: dove siete arrivate, come vi siete spostate e quanto è durato il viaggio, circa?

J: Terza tappa: in mezz’oretta di treno e pochi spicci siamo arrivate a Meknes.


G: Uuuuh sei la prima persona che conosco che c'è stata! Dicci, cosa fare a Meknes? E quanto siete rimaste?

J: Escursione di una giornata alla scoperta di questa piccola città imperiale. Abbiamo conosciuto un uomo gentilissimo che ha deciso di accompagnarci in tour nella medina senza volere nulla in cambio. In Marocco, però, per qualsiasi cosa, è buon uso lasciare la mancia, quindi abbiamo lasciato qualcosa anche a lui. Poi, da sole, abbiamo visitato il mausoleo di Moulay Ismail, il palazzo reale e il lago Basin.


G: Questo è un ricordo da costudire, il popolo marocchino si rivela spesso molto cordiale. Il viaggio prosegue e ci dirigiamo alla quarta destinazione del tuo viaggio itinerante in Marocco, dove siamo e come ci siamo arrivate?

J: La quarta tappa è stata davvero la realizzazione di un sogno... sto parlando della perla blu del Marocco: Chefchaouen! Ci siamo spostate in autobus dalla stazione centrale della Ville Nouvelle, ecco, gli autobus vanno prenotati almeno il giorno prima! Mi sembra di aver speso una decina di euro per un viaggio di due ore all’andata e due ore al ritorno in un autobus dotato di tutti i confort! Le strade sono generalmente in buono stato; solo ad un certo punto abbiamo trovato la strada sbarrata con una buca di un paio di metri e l’autobus ha dovuto fare una manovra, a bordo strada, decisamente azzardata!

La perla blu del Marocco: Chefchaouen | Worldtraveltobemore.com
La perla blu del Marocco: Chefchaouen

G: Ahahah le cose che non vorresti ti capitassero mai in viaggio, ma su cui alla fine ci ridi su. Che cosa avete fatto a Chefchaouen?

J: Qui basta perdersi nei vicoli, girare in cerca di nuovi scorci dipinti di ogni tonalità di blu delle porte, delle finestre, dei quadri, dei muri. Siamo tornate la sera tardi, ed anche in questo caso non abbiamo avuto problemi di sicurezza, abbiamo perfino cenato a mezzanotte in un meraviglioso ristorante all’interno della medina senza alcun tipo di problema.


G: Questa è gioia per le mie orecchie! La settimana in Marocco sta giungendo al termine, ed ecco già la prossima tappa! Come siete arrivate a Marrakech?

J: Ultima tappa: Marrakech. Ci siamo spostate in treno. Viaggio di sei ore. Unica volta in cui ho pensato di non farcela: eravamo senza acqua e senza cibo perché la mattina ci siamo spostate presto e i negozi erano tutti chiusi per il ramadan, inoltre, non sapendolo, abbiamo scelto la seconda classe perciò non c’era l’aria condizionata ed eravamo tutti accalcati nei vagoni...più scendevamo verso sud e più le temperature aumentavano. Alla fine ce l’abbiamo fatta, ma al ritorno abbiamo ovviamente scelto la prima classe, cosa che consiglio a tutti, anche perché la differenza è di pochi euro.


G: Ok, questo è decisamente un grande insegnamento di vita, grazie che hai condiviso l'esperienza, sicuramente opteremo senza dubbio per la prima classe! Quanto siete rimaste a Marrakech?

J: Siamo rimaste una notte per poi riprendere il treno per Rabat dove ci aspettava l’aereo per il ritorno in Italia.

Piazza Jamaa El Fna, Marrakech. Viaggio di una settimana in Marocco | worldtraveltobemore.com
Piazza Jamaa El Fna, Marrakech, Marocco.

G: Interessante, cosa fare in una giornata a Marrakech?

J: Marrakech, ultima città imperiale, un altro mondo. È tutto molto più caldo, più caotico, più free, più turistico. La prima cosa da fare è godersi il tramonto su una delle terrazze panoramiche con vista su piazza Jamaa El Fna per poi scendere e fare shopping nel souk, ovviamente, contrattate tutti i prezzi! Altre cose da vedere assolutamente sono la moschea Koutoubia, le Tombe Saadiane e i giardini Majorelle. Ci sono anche il palazzo El Bahia e il palazzo El Badi che noi non abbiamo fatto in tempo a visitare perché chiusi in anticipo causa Ramadan. Voglio consigliare di prenotare un pranzo o una cena al Nomad perché è stato uno dei pasti più buoni consumati nella mia vita.


G: Ottimo! Ora che siamo giunti alla fine del vostro itinerario di viaggio in Marocco di una settimana, dicci, quale città ti ha maggiormente colpita? E perché?

J: Chefchaouen e Fez hanno rapito il mio cuore, ci tornerei anche subito. La prima perché è veramente una perla blu tra i monti, è una scoperta nuova, è un’emozione da provare. La seconda ha un’autenticità che non ho trovato altrove ma, allo stesso tempo, è ospitale e offre tutto ciò che uno può cercare in Marocco.


G: Quale, invece, non ha conquistato il tuo cuore? Perché?

J: Marrakech mi ha leggermente deluso perché troppo turistica e caotica, col senno di poi inizierei qui il mio viaggio; credo che invertire l’itinerario mi avrebbe fatto apprezzare di più questa città.

Tombe Saadiane a Marrakech, Marocco. Viaggio di una settimana in Marocco | worldtraveltobemore.com
Tombe Saadiane a Marrakech, Marocco.

G: Un'ottima considerazione! Col senno di poi, rifaresti il tour in Marocco con i trasporti pubblici o noleggeresti un’auto per esser più indipendente?

J: Mi sono trovata molto bene con i mezzi pubblici, li sceglierei di nuovo..ma in prima classe!


G: Più che giusto! E cambieresti qualche tappa o suggeriresti di aggiungerne?

J: Avendo a disposizione qualche giorno in più avrei approfittato sicuramente per vedere il deserto e, come ho già detto, visiterei prima Marrakech e poi le altre città.


G: Direi che abbiamo dedicato un sacco di tempo ad ogni tappa, ma ci mancano discorsi altrettanto interessanti! Partiamo da quello più gustoso, la cucina. Ti è piaciuta la cucina marocchina? Quale piatto hai preferito?

J: Ho amato moltissimo la cucina marocchina, le colazioni sono spettacolari e il cous cous me lo sogno ancora di notte, le spezie non hanno lo stesso sapore che hanno qui da noi, sono intense e io le adoro. È stato un onore poter assaporare la loro colazione al tramonto durante il ramadan. Altra cosa buonissima che ricordo con emozione è il “vergin mojito” di Marrakech che, con il sapore forte di menta, ci ha dissetato dopo aver passeggiato sotto il sole cocente.


G: Di questo paragrafo avrei voluto evidenziare tutto, sappilo! Un piatto che invece non ha soddisfatto molto il tuo palato?

J: Se proprio devo dirne uno, una sera abbiamo mangiato a Fez all’interno del riad e non siamo rimaste soddisfatte del tajine di Kefta, un piatto a base di polpette di carne.

Durante il viaggio di una settimana in marocco è bene assaggiare la cucina locale, come la tajine di kefta
Tajine di Kefta, cucina tipica marocchina.

G: C’è qualche abitudine culinaria che hai portato con te una volta rientrata a casa?

J: Le spezie le ho sempre utilizzate nella mia cucina, da allora, molto di più! Inoltre ho iniziato ad amare i datteri, anche se i loro hanno tutto un altro sapore!


G: Non posso che esser più che d'accordo con te, dopo averli sentiti ho addirittura scritto un articolo sulle proprietà benefiche dei datteri! Davvero sottovalutati. Ma soprattutto… quanto the verde alla menta hai bevuto? Ahahah hai riprovato a farlo a casa?

J: Il tè alla menta accompagnava ogni piatto, soprattutto le colazioni, il sapore della menta era molto più forte rispetto a quello che si trova in Italia quindi non ho mai provato a replicare!


G: Servizi per la casa, spezie, vestiti, diciamo che è ben difficile rientrare a casa senza qualche souvenir! Tu hai acquistato qualcosa?

J: Mi sono riportata un vestito in perfetto stile marocchino e una camicia per il mio compagno, un portacandele intagliato a mano e qualche calamita intagliata e dipinta a mano. Avrei riportato di tutto, dalle borse ai tappeti ma poi, la valigia avrebbe pesato troppo!


G: Ahahah in mezzo a tutti quei colori e quello sbrilluccichio si diventa tutti un po' gazze ladre! Hai qualche consiglio da darci sui souk marocchini e sugli acquisti in generale?

J: Contrattate, contrattate sempre, senza vergogna, ne saranno felici loro e voi vi divertirete un sacco. Altra cosa importantissima, non prendete i taxi davanti all’aeroporto o alle stazioni perché vi costeranno molto di più, non abbiate fretta, c’è un taxi ad ogni angolo.

Souk di lampade e lampadari durante il viaggio di una settimana in Marocco: Marrakech.
Viaggio di una settimana in Marocco: Kech.

G: Questa è una chicca, la terremo ben a mente. Ad una appassionata di storia dell’arte non posso non chiedere quale sia il suo pensiero su queste città. Sapendo della tua passione verso alcune strutture, come le cattedrali, ad esempio, che ci dici di Moschee, Medine, Palazzi reali, città arroccate e città agli estremi del deserto?

J: Ho amato questo paese come pochi, l’architettura è da sogno, sembrava di essere nel film di Aladdin, ho fatto una foto su ogni portone con decorazioni tipiche, ero sempre con il naso all’insù e poi ogni vicolo è una scoperta, mi dispiace solo non aver visto la meravigliosa moschea di Casablanca!


G: Ad ora ci hai davvero fatto viaggiare in questo caloroso Paese, ma prima di salutarti ho ancora qualche domanda da farti! Usanze e tradizioni sono ben visibili durante un soggiorno in Marocco, probabilmente per l’evidente differenza con la cultura Europea. Religione, abiti, abitudini, cosa ti ha colpita maggiormente?

J: La forza della religione e il loro modo di essere religiosi mi ha colpito moltissimo, sono davvero credenti al 100% e se si tratta di religione seguono le regole come non ho mai visto fare da nessuna altra parte. I loro abiti tipici li conosciamo tutti ed è impossibile vedere i locali vestiti da occidentali. Altra cosa degna di nota è il loro modo di guidare: la nostra guida a Fez ci disse: “se un semaforo è rosso, per un marocchino alla guida non è mai sicuramente rosso, potrebbe essere quasi rosso, dipende!”, da questa frase si capisce tutto!

I locali sono la cultura di un popolo. Viaggio in marocco di una settimana | worldtraveltobemore.com
I locali sono la cultura di un popolo.

G: Ahahah che pazzi! E a proposito di cultura… hai notato differenze culturali o caratteriali tra i cittadini da una tappa all’altra?

J: Nella prima parte del viaggio ho conosciuto persone autentiche, molto rigide ma allo stesso tempo molto ospitali, a Marrakech, invece, essendo molto più turistica la gente è più libertina e propensa al turismo di massa.


G: Capisco! Anche il pernotto fa parte del pacchetto esperienziale marocchino. Riad e Dar sono famosi in tutto il mondo per la loro bellezza, ci hai già accennato che anche voi avete pernottato in questa tipologia di struttura, giusto?

J: Noi abbiamo scelto i riad ed è stata una scelta perfetta per noi che amiamo vivere il paese da local spendendo poco. Nei riad si può conoscere la quotidianità della gente e il cibo più tipico, ci siamo trovate benissimo anche con chi ci ha ospitato e anche loro, a loro volta, si possono permettere di essere a loro agio, in fin dei conti è casa. Piccolo aneddoto: un giorno la proprietaria del Riad in cui abbiamo soggiornato a Rabat era appena tornata dalla preghiera in moschea, si è lavata i piedi nel lavandino e poi ci ha preparato da mangiare, si deve essere pronti per certe cose!


G: Non ci voglio credereeee! A raccontarlo a distanza di tempo fa ridere, magari lì per lì vi ha lasciate un attimo stranite! Hai qualche consiglio da dare su come scegliere una struttura per pernottare piuttosto che un'altra?

J: Consiglio di pernottare nella medina ma non troppo internamente per non rischiare di perdersi in continuazione, se vi piace conoscere le loro abitudini scegliete il riad! Per il resto la scelta è molto personale, dipende dal budget e dal tipo di viaggio che uno decide di intraprendere, guardate bene le foto e calibrate bene le recensioni perché spesso i proprietari dei riad chiedono esplicitamente recensioni alte.

Riad a Rabat. Una struttura tipica in cui pernottare durante un viaggio in Marocco. | worldtraveltobemore.com
Riad a Rabat, in Marocco.

G: Parlerei del Marocco per ore, ma qualche lettore potrebbe giustamente mollare la presa viste le nostre chiacchiere! Ti chiedo solo, hai mai pensato di tornare in Marocco?

J: Ci tornerei anche subito per perdermi sotto le stelle nel deserto.


G: Se dovessi descrivere il Marocco attraverso un tuo ricordo, come ce lo presenteresti?

J: Cultura, autenticità, colori e odori. Queste quattro parole descrivono perfettamente il Marocco.


G: Che consiglio ti sentiresti di dare a chi andrà in Marocco per la prima volta?

J: Non abbiate paura di scoprire e di chiedere, cercate di conoscere questo popolo perché scoprirete delle cose meravigliose. A me ha insegnato a godermi di più le piccole cose e ad essere felici nella semplicità della vita.


 

Ora mi rimanere da chiedervi, chi tra voi non ha ancora visitato il Marocco? E ancora... che aspettate a farlo?


Un grazie di cuore a Jessica, che attraverso i suoi racconti e i suoi consigli ci ha portati oltre alle solite descrizioni cartacee del Paese.


E ovviamente grazie a voi, che siete arrivati fino a qui, spinti dalla stessa passione che vi ha portati sul blog, l'amore per il viaggio! Curiosi di leggere altre interviste fatte a viaggiatori?


Giada, World travel to be more


GALLERIA: VIAGGIO IN MAROCCO DI UNA SETTIMANA ATTRAVERSO LE FOTOGRAFIE DI JESSICA.


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